ASTROLOGIA CABALISTICA
di Nadav Hadar Crivelli
Pubblicato sul blog il 24/05/2025
La maggioranza dei rabbini ebrei di ogni tempo ed epoca possedeva e coltivava la conoscenza delle leggi astrologiche. Diversi maestri erano versati nel calcolo delle carte astrologiche, abilità per la quale venivano anche interpellati alle corti dei Re europei. Antiche tradizioni orali affermano come lo stesso Abramo sia stato il più grande astrologo di ogni tempo. Nella città di Ur dei Caldei, ove egli viveva prima di migrare verso la Terra Promessa, la conoscenza dell’Astrologia era basilare. A differenza di altri astrologi, Abramo non arrivò ad attribuire agli astri una valenza divina, ma continuò instancabilmente la ricerca esistenziale dell’Unica Sorgente di tutta la creazione, fino a meritare che Essa gli si rivelasse direttamente senza intermediari naturali, quali le stelle. Si dice che Dio stesso perfezionò le conoscenze astrologiche di Abramo, donandogli l’esatta percezione di ogni influenza proveniente dal cosmo, insieme alla conoscenza dei modi per trasformarle. Il Libro della Formazione (Sefer Yeztirah), che contiene le chiavi dell’Astrologia ebraica, è attribuito dalla tradizione allo stesso Abramo. Lo studio delle dinamiche di stelle e pianeti e delle loro ripercussioni sul genere umano fu una delle prerogative della tribù di Issacar, una delle dodici tribù d’Israele, nota per i suoi studi esoterici. Si dice inoltre che Ietro, padre di Tzippora, moglie di Mosé, fosse un grande iniziato, sacerdote di sette religioni diverse, e che quando si unì al popolo di Israele nel deserto offrì vari importanti consigli al genero. Tra i consigli donati vi era quello di avvalersi di consultazioni astrologiche come metodo per governare il popolo.
Ai tempi del Talmud, l’Astrologia era nota e rispettata dalla massima parte dei rabbini: nelle sue pagine si trovano descrizioni delle caratteristiche dei pianeti e dei loro influssi sulla personalità umana, delle differenze tra i vari giorni della settimana e dell’importanza dell’ora di nascita nel determinare il carattere delle persone. Si possono inoltre leggere episodi in cui le previsioni di astrologi si avverano. In un brano molto importante, i saggi affermano che è una mitzvà (“precetto”) per l’uomo dotato e intelligente l’occuparsi di astronomia e Astrologia, poiché Dio stesso ha creato le stelle e i pianeti con i loro movimenti e cicli affinché gli uomini li osservassero e studiassero. Questo studio è un modo privilegiato per meditare sull’opera di Dio e ammirare la sua maestria. La conoscenza dei tequfot (“cicli”) e dei mazalot (“segni zodiacali”), si dice nello stesso brano, va salvaguardata e conservata tra gli ebrei poiché essa è apprezzata da tutte le nazioni. In ogni caso, i rabbini sono sempre stati contrari alla visione fatalistica e idolatrica dell’Astrologia, che considera il destino umano come il risultato delle influenze stellari e che venera stelle e pianeti come dèi.
Il limite che i rabbini pongono alla validità dell’Astrologia è principalmente la capacità o l’abilità della maggior parte degli astrologi di saper interpretare in modo corretto il simbolismo zodiacale e planetario. La carta natale è una rete fitta e misteriosa che per essere letta richiede un’elaborata e dettagliata conoscenza dei tre mondi: naturale, umano e spirituale. Ogni simbolo utilizzato in Astrologia affonda le proprie radici nella sapienza esoterica e porta con sé profondi insegnamenti. La parola “astro” e la parola “esoterico” provengono dalla stessa radice: l’ebraico seter (lettere samekh, tav, resh), che significa “segreto”, “misterioso”. Ogni conoscenza iniziatica richiede grande preparazione da parte di coloro che la usano, poiché le sue porte si aprono solo con determinate chiavi. Se l’astrologo ne è sprovvisto, se la sua preparazione è stata frettolosa o superficiale, se la sua motivazione è meramente mondana, allora la sua interpretazione sarà inattendibile o perfino dannosa. Nonostante queste riserve, il mondo ebraico ha sempre riconosciuto la validità dei presupposti con i quali opera l’Astrologia, e la sua conoscenza è stata parte del sapere basilare dei rabbini.

Il Medioevo vide la fioritura della connessione tra Giudaismo e conoscenze astrologiche. Even Ezra, uno dei più grandi commentatori della Torà, era noto anche tra i gentili per via delle sue opere astrologiche. La lista di rabbini forse meno famosi di lui ma conoscitori di stelle e pianeti sarebbe troppo lunga, e qui vale solo la pena di ricordare un rabbi vissuto a lungo nell’Italia meridionale: Shabtai Donolo, autore di un libro chiamato Sefer Chakamoni, un commentario al criptico Sefer Yeztirah. Nella sua opera, il rabbi Donolo ricorda di aver imparato l’Astrologia da un sapiente babilonese e di saper sviluppare ogni calcolo necessario alla compilazione di carte astrologiche: determinazione della posizione dei pianeti (a quei tempi ancora non esistevano le effemeridi), calcolo di Ascendente e Medio Cielo, studio delle influenze sui segni, i pianeti e il nodo lunare. Nel suo libro, il rabbi offre un’interessante descrizione del carattere posseduto dagli elementi della carta natale secondo la Cabalà, e afferma con chiarezza di non aver trovato contraddizione tra i principi della Sapienza delle Stelle e dei Segni – così egli chiamava l’Astrologia – e gli insegnamenti di Rabbi Shmuel, la somma autorità talmudica in materia di conoscenze celesti.
La tradizione ebraica contiene una grande quantità di materiale oltremodo interessante dal punto di vista astrologico.
Sono noti i segni zodiacali di quasi tutti i grandi personaggi biblici, e di alcuni si sa perfino l’ora di nascita. I racconti e le narrazioni della Bibbia ci mostrano dei caratteri profondamente umani e attuali. Le storie delle vite e delle avventure dei Patriarchi, dei Re d’Israele e dei Profeti contengono degli archetipi astrologicamente molto importanti, che permettono di approfondire e verificare le caratteristiche dei vari segni e i compiti particolari che essi devono svolgere all’interno del ciclo annuale. La tradizione orale contiene inoltre numerosi particolari circa gli eventi biblici, che chiariscono e ampliano la concisa narrazione del testo scritto. Infine, si conosce la data di quasi tutti gli eventi più importanti della storia del popolo ebraico, e il segno zodiacale corrispondente permette di capirne meglio le implicazioni.
Brano tratto da Lo Zodiaco Interiore (Psiche 2 2011)
apparso su Oltreconfine 14 – Astrologia, Spazio Interiore 2014

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