LE TAI COME MOTO PSICHICO

LE TAI COME MOTO PSICHICO

LE TAI COME MOTO PSICHICO

Traiettorie Armoniche Interiori
di Lorenzo Biroli
Pubblicato sul blog il 12/07/2025

Il simbolismo della spalla

In tutte le antiche tradizioni, le spalle sono il simbolo della virile grandezza, della forza, della nobiltà d’animo, dell’ottimismo, dell’autostima e dell’auto-affermazione. Il simbolismo della spalla è legato a quello più generale dell’arto superiore: fare, plasmare, intervenire sulla realtà con cui entriamo quotidianamente in contatto. La spalla è alla base di questo agire e in essa risiede la possibilità o meno di svolgere un certo tipo di lavoro. Considerato un’estensione della mente e della volontà, il braccio è da sempre simbolo di forza e di capacità concreta, ed è divenuto immagine del potere esecutivo.


 La funzione principale delle spalle è quella di fornire un robusto basamento per le braccia. Da quando abbiamo assunto la posizione eretta, tutto il nostro cinto toracico ha dovuto adattarsi alla necessaria versatilità dell’arto superiore, assumendo una connotazione congiunta di forza e di elasticità. Le spalle, con i loro poderosi muscoli, consentono alle braccia di torcersi, ruotare, oscillare e, in definitiva, di realizzare ciò che è nella nostra progettualità.

Com’è noto, la conformazione scheletrico-muscolare delle spalle è molto diversa fra maschi e femmine: i maschi hanno muscoli più robusti e spalle più sviluppate e questa differenza rappresenta, da sempre, una forte attrattiva sessuale. Il corpo maschile, paragonato a un triangolo a base superiore, si restringe verso il basso e ha nelle spalle il suo massimo sviluppo trasversale. Al contrario, il femminile è sviluppato più sull’area bitrocanterica. Spalle larghe indicano forza, possanza, capacità di trasporto; spalle esili suggeriscono femminilità, fragilità, bisogno di guida e di protezione.
 
 Non a caso ogni volta che si sono affermate culture d’auto-asserzione femminile (le suffragette del 1895, le donne inserite nel lavoro nell’immediato Dopoguerra, le femministe degli anni Settanta e Ottanta), la moda ha realizzato capi con spalle larghe, erette, forti, “maschili”, quasi a negare il ruolo di subalterna fragilità de “l’altra metà del cielo”.

Nel teatro Kabuki (teatro tradizionale giapponese) i ruoli maschili forti sono evidenziati da costumi con ampie spalle, chiamati kami-shimo, capaci di conferire immediatamente un senso d’autorevolezza e di dominanza.

Sotto il profilo semeiologico, assume molta importanza la posizione in cui sono tenute le spalle. Solitamente esse giacciono basse e spinte all’indietro e consentono un totale rilassamento muscolare del collo e della schiena.

La posizione abbassata delle spalle, notano gli esperti di fisiocinesiterapia, toglie letteralmente peso al corpo permettendogli di funzionare con maggiore efficienza.

Al contrario, in condizioni di vigile ansia o di dichiarata ostilità, le spalle scattano in alto e in avanti.

Probabilmente è per questo che gli etologi e gli psicologi affermano che gli individui calmi e risoluti hanno di solito spalle rilassate e ben livellate, mentre gli ansiosi, i deboli, i fragili, gli individui dominati o spaventati,  hanno spalle sollevate come per un meccanismo d’autodifesa. Si può pertanto argomentare che le tensioni muscolari alle spalle sono più tipiche di soggetti che si sentono minacciati, indifesi, inadeguati rispetto al mondo, agli eventi, agli altri. Questa condizione, protratta nel tempo, incassa il collo nelle spalle e porta a un ingobbimento progressivo, con successiva e incalzante tensione dei muscoli dorso-toracici e fastidiosissime e pertinaci fibromialgie. Numerosi esperti di medicina cinese rilevano che lo stato d’ipertonia dei muscoli del collo e delle spalle con sollevamento della clavicola, crea condizioni tali da impedire l’azione favorevole delle cosiddette stimolazioni riflesse.
 
 Per questo prima d’ogni sessione di TAI, è opportuno abbassare e rilasciare le spalle attraverso un adeguato rilassamento (esercizi di respirazione, procedure di centratura,  meditazioni, rilassamenti guidati). Importante è anche considerare che più s’incorre, nel corso della vita, in delusioni, insuccessi o fallimenti, più le spalle si curvano. Le spalle erette indicano ottimismo e fiducia in se stessi; quelle curve ansia, disincanto, amarezza e sfiducia.

Finora, tutti i praticanti di TAI, senza eccezione, hanno riscontrato un considerevole cambiamento della postura in generale e dell’assetto del cinto toracico e delle spalle  nello specifico. Le TAI producono un rilassamento delle spalle che si traduce, a cascata, in una diffusa sensazione di leggerezza e spensieratezza: potremmo definirla una linea di percezione della gioia, una gioia infantile, senza motivo, senza ombra di timore, primitiva, completamente espressa perché non venata da ombre di paura o di minaccia.

La traiettoria-Sole

La traiettoria-Sole è rappresentata dal braccio proteso in avanti, all’altezza del cuore, formante un angolo di 90° rispetto al corpo. Il palmo della mano è aperto ed è rivolto verso la Terra nell’atto del dare, del donare, dell’irradiare, dell’andare verso; attributi e qualità tipiche del Sole, fonte di vita e di luce. Il braccio proteso in avanti rappresenta, simbolicamente, un’estensione del cuore (centro vitale dell’individuo) associato, in moltissime tradizioni, al Sole (e al plesso solare) proprio in virtù della sua posizione centrale nel corpo umano e in virtù del fatto che dona vita agli altri organi. Il cuore è altresì ritenuto sede dell’anima, dello spirito e delle funzioni intellettuali. In particolare, nella psicologia musulmana, il cuore è ritenuto a un tempo organo regolatore del pensiero e organo fisico: «Il cuore è la sede dei pensieri più nascosti, più segreti, più autentici; base stessa della natura intellettuale dell’uomo» (J. Chevalier e A. Gheerbrant, Dizionario dei simboli, cit.).

Nella Medicina Tradizionale Cinese, il cuore è sede dello shen (spirito, energia mentale) che rappresenta l’insieme di tutte le attività psico-emozionali e spirituali dell’individuo. Lo shen risiede nel cuore e, attraverso il sangue, circola nell’organismo raggiungendo vari organi e assumendone le peculiarità a seconda del movimento di appartenenza.

Ho chiamato questa traiettoria “sole” per il fatto che, in tutte le sequenze delle tai, essa è sempre presente (ed è sempre uguale a se stessa) rappresentando metaforicamente il nostro punto di riferimento nella vita (senza l’energia del Sole la Terra morirebbe): qualsiasi cosa accada, ho un punto fermo a cui mi rivolgo per orientarmi nell’esistenza (come se, in figura, esistesse solo questo elemento e il resto gli girasse intorno o venisse messo sullo  sfondo).

Allo stesso modo, qualsiasi sia la traiettoria in gioco, in figura c’è sempre la traiettoria-Sole che mi guida stabilendo le dinamiche di movimento (se, per esempio, la traiettoria-Sole si manifesta a destra, so che la sequenza di movimento verrà eseguita dal braccio sinistro e viceversa). A livello simbolico, il Sole è la sorgente della luce, del calore e della vita e il suo principio irraggiante «manifesta le cose, non solo in quanto le rende visibili (il Sole ci  mostra infatti, dopo tutte le illusioni, la realtà, la verità di noi stessi e del mondo) ma in quanto raffigura l’estensione del punto principale e misura dello spazio; i raggi solari (a cui si associano i capelli di Shiva) sono tradizionalmente sette, corrispondenti alle sei dimensioni dello spazio e alla dimensione extra-cosmica rappresentata dal centro stesso» (J. Chevalier e A. Gheerbrant, Dizionario dei simboli, cit.).

Sotto un altro aspetto, il Sole è anche colui che distrugge, il principio di siccità (a cui si oppone la pioggia fecondatrice).

In astrologia il Sole è il simbolo della vita, del calore, del giorno, della luce, dell’autorità, del sesso maschile e di tutto ciò che irradia. La sua influenza è duplice: diretta in quanto astro celeste e indiretta in quanto segno zodiacale (ogni influenza dei segni zodiacali è per essenza solare).

La traiettoria-Luna

Come la traiettoria-Sole, la traiettoria-Luna è rappresentata dal braccio proteso in avanti, all’altezza del cuore, formante un angolo retto rispetto al resto del corpo, con la differenza che il palmo della mano è aperto verso l’alto. Questa differenziazione costituisce, da una parte, un dettaglio per affinare l’attenzione (un dettaglio che sembra essere ben posto perché la maggior parte dei partecipanti fa confusione proprio in questa fase dei movimenti), dall’altra rappresenta simbolicamente l’atteggiamento psicologico che si auspica di adottare nei confronti di un’emozione o di un vissuto che non comprendiamo.
 Quando, per esempio, riteniamo di essere stati offesi, anziché reagire immediatamente all’offesa, potremmo porre l’attenzione su ciò che stiamo provando dentro di noi rimanendo aperti a quel vissuto. Certo, sarà doloroso o deprimente, almeno inizialmente, ma poi ci si accorgerà che il dolore pian piano si attenua fino a scomparire perché verrà integrato dalla nostra stessa consapevolezza. Rimanendo aperto alle emozioni che non comprendo, favorisco la loro integrazione nel mio vissuto psichico e, in tal modo, non saranno più le emozioni indesiderate a possedere me, ma sarò io a gestire loro.
 Sembra paradossale che, per gestire i nostri vissuti, risulta più efficace adottare una modalità passiva che è quella, appunto, di rimanere aperti al vissuto stesso, di accoglierlo, di guardarlo, di ascoltarlo evitando di scappare nella mente (che interverrà sicuramente cercando di definirlo e di etichettarlo o cercando di proiettare l’attenzione in un ipotetico futuro o in un passato ricordato).

La Luna, considerata come un simbolo passivo per il fatto che la luce che emette non è la sua bensì quella del Sole riflessa, è anche simbolo della trasformazione delle  emozioni e di tutti i nostri desideri più intimi. Senza dimenticare la purezza e la fecondità che vengono spesso  associati alla Luna, considerata come icona di vita.
 Il simbolismo della Luna si manifesta in correlazione con quello del Sole. Le due caratteristiche fondamentali della Luna, infatti, derivano da una parte dal fatto che è priva di luce propria e, dall’altra, dal fatto che essa attraversa delle fasi diverse cambiando forma ed è per questo che essa rappresenta la dipendenza e il principio femminile così come la periodicità e il rinnovamento. A questo doppio titolo essa è il simbolo della trasformazione e della rinascita.
 In questa fase delle tai abbiamo la traiettoria-Sole e la traiettoria-Luna sullo stesso livello, parallele, una di fronte all’altra. Tra i movimenti delle TAI, questa dinamica rappresenta un momento di particolare armonia ed equilibrio: gli opposti e complementari yin e yang, oscurità e luce, freddo e caldo, archetipo femminile e archetipo maschile, si trovano allineati sullo stesso piano.

L’articolo che hai appena letto è tratto dal capitolo 4 del libro TRAIETTORIE ARMONICHE INTERIORI di Lorenzo Biroli, edito da Spazio Interiore nel 2025. Lo puoi acquistare QUI.

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