DMT: LA MOLECOLA DELLO SPIRITO
di Andrea Doria
Pubblicato sul blog il 16/11/2024
Quando mi è stato chiesto di scrivere la prefazione per questo libro a stento ho trattenuto l’entusiasmo, e sono certo nonostante ciò di non peccare di un eccesso di impeto se affermo sin da ora che il libro che reggete tra le mani in questo momento non è soltanto la testimonianza più autentica di una delle ricerche scientifiche tra le più importanti del nostro secolo, ma è per il sottoscritto qualcosa di più personale e intimo: la chiusura di un cerchio.Lessi per la prima volta The Spirit Molecule nella sua edizione in lingua originale nel 2004, e proprio in quel periodo mi trovavo immerso nel bel mezzo di un percorso di crescita personale che potremmo definire per convenzione “spirituale”. Così, come molti altri viandanti in cerca di improbabili risposte nel vasto universo dei misteri del mondo, mi sono ritrovato, uno dopo l’altro, ad approdare curioso sui lidi di svariate “isole filosofiche”, terre senza dubbio ricche di insegnamenti che a quel tempo mi apparivano affascinanti e maestose nel loro aspetto esotico più superficiale. Ciò accadde fin quando non mi resi conto che, esattamente come le vere isole che popolano interi arcipelaghi sul pianeta Terra, le “isole filosofiche” sono separate, distaccate l’una dall’altra dalle abbondanti acque delle incomprensioni umane. Ognuna di queste isole nasconde tesori senz’altro unici ma che difficilmente, se non in sporadici casi, condividono qualcosa in comune con le altre; inoltre, le verità che nascono dalle risposte che l’uomo si è dato per fornire un significato a tali misteri hanno senso unicamente se si decide di fermarsi a vivere entro i confini delle proprie terre. Non appena si avverte l’esigenza di approfondire, di entrare maggiormente nel dettaglio, poiché quanto ottenuto fino a quel momento non è stato sufficiente a soddisfare quell’innato desiderio di conoscere l’inconoscibile, è necessario raccogliere il proprio fardello sulla schiena e spostarsi altrove, verso altri lidi, i cui insegnamenti finiscono sempre per aggiungere nuovi “elementi” e nuove “verità”, spesso in netto contrasto con quanto già appreso in precedenza. Con l’aumento degli elementi e le verità che si vanno ad accumulare nel proprio bagaglio aumenta proporzionalmente il numero delle domande, le quali a loro volta conducono inesorabilmente l’ormai esausto viandante a porsi infinite domande, sempre più contorte e complicate, se non addirittura spiaccicate ai confini più remoti della ragione.
Questo purtroppo è il rischio che corre chiunque intenda affrontare un cammino di un certo tipo, ed è un rapporto impari che si ha con la conoscenza perché, per paradosso, più alto è il numero delle domande generate dalle risposte che abbiamo ricevuto da terzi e meno risulta esservi una concreta possibilità di ottenere qualcosa di definitivo e di appagante per se stessi.
In altre parole, è assai più facile affrontare le cosiddette “fatiche d’Ercole” che arrivare a definire una “teoria filosofica del tutto” coerente, pescando semplicemente qua e là dalle varie dottrine che il mercato ha da offrire.
Più mi inoltravo negli oscuri meandri dell’esoterismo, colmo fin negli abissi del mio cuore del più puro spirito d’avventura, più le contraddizioni di tali insegnamenti emergevano da ogni dove e mi assillavano la mente, la quale per sadico divertimento – a mio totale dispetto – se la cantava e suonava più o meno in questo modo: «Se tutto quanto è collegato, se tempo e spazio sono, come asseriva Einstein, “modi in cui pensiamo”, banali convenzioni prive di senso al di fuori della nostra percezione ordinaria, le domande che devi seriamente porti sono: chi sei tu? e chi è l’altro in questo complicato videogioco che chiami vita?»
Ora non mi si fraintenda.
DMT – La molecola dello spirito, benché il titolo possa di primo acchito darlo a pensare, non è un libro “spirituale” nel senso più stretto del termine. Non contiene ricette per illuminazioni istantanee su ordinazione, ma è un serio testo scientifico dotato di un certo piglio divulgativo che però, volendo, può aiutarvi a chiudere un cerchio di domande importanti. Non potrà in alcun modo dirvi chi siete, tantomeno condurvi illesi a nuove presunte verità di origine spirituale, utili a riempire ulteriormente quello stracolmo calderone che è la proposta contemporanea. È piuttosto un testo che, nella semplice esposizione di ciò che è avvenuto durante i coraggiosi esperimenti condotti dal dr. Rick Strassman alla Scuola di Medicina dell’Università del New Mexico, sarà in grado di fornire a chiunque una base solida di elementi utili a delineare un nuovo orizzonte, senz’altro più cristallino nei confronti di ciò che definiamo Coscienza o Natura delle Realtà “altre”, dipanando così molte nebbie.
Ritengo DMT – La molecola dello spirito in assoluto il testo più importante degli ultimi tredici anni. Mi ha permesso di uscire da quell’overdose di informazioni a cui mi ero sottoposto per l’amore che provavo nei confronti della conoscenza, aiutandomi così a delineare un aspetto più “armonico” di quanto conosciamo circa le meccaniche dell’Universo; sono certo fornirà anche a molti di voi la grande opportunità di unire tutti quei puntini rimasti per una ragione o per l’altra ancora scollegati tra di loro, in quel torbido terreno composto da tutte quelle straordinarie esperienze che, ogni notte, più o meno dalle 3 e 33 in poi, affrontiamo quando andiamo a coricarci: sogni lucidi, incontri con esseri di altre dimensioni (più o meno socievoli), entità mitologiche o psicopompe, viaggi astrali, viaggi nel tempo, incontri con i tulpa e chi più ne ha più ne metta. Tutte questioni ritenute solitamente di scarsa rilevanza, o più semplicemente considerate il frutto di problematiche inconsce rimaste irrisolte, le quali, durante la notte, per chissà quali misteriosi processi cognitivi non del tutto chiariti, sarebbero utili al cervello per dare un “senso” alle nostre banali esperienze quotidiane. E se non fosse esattamente così? E se quei mondi fossero in realtà più reali di quanto non lo riteniamo possibile, sebbene ognuno di essi sia legato indissolubilmente al nostro “Io” profondo? Potremmo definirli “mondi-specchio” nel quale riconoscere la nostra vera natura che giace indisturbata sotto la maschera che indossiamo? Ecco, gli esperimenti compiuti dal dr. Strassman sono senza ombra di dubbio quanto di più vicino possediamo, in termini di dati e informazioni reali, tangibili, per definire meglio cosa siamo (e non chi) rispetto a questi fenomeni e quali siano le meccaniche coinvolte in questi processi notturni che danno luogo a tali esperienze che così tanto stravolgono la nostra vita. Durante il periodo settennale nel quale mi sono trovato a gestire il mio blog di informazione AutomiRibelli.org, attualmente in standby per motivi di tempo e motivazione, ho trattato diverse volte l’argomento N,N-dimetiltriptamina, o DMT, legato a un’altra questione più complessa del “semplice” cammino di crescita personale: le faccende delle cosiddette abduction (rapimenti alieni). A dire il vero sono stato uno dei primi a dedicarvi diversi articoli, in quanto in Italia in quel periodo si andava diffondendo a mio avviso una certa vena “terroristica” nei confronti di questo delicato argomento, e perciò ritenevo opportuno cercare di informare i miei lettori che, forse, una possibile soluzione del problema era da ricercarsi anche altrove.
Avendo già letto DMT – La molecola dello spirito svariati anni prima, ero perfettamente a conoscenza su quanto ebbero a dire quei sessanta volontari che parteciparono allo studio del dr. Strassman durante i cinque anni di sperimentazione; perciò ho esposto in più di un’occasione le ragioni per le quali non mi trovavo del tutto in sintonia con la conclusione secondo cui queste esperienze possedessero unicamente dei connotati negativi e vedessero l’uomo unicamente come un povero topolino da laboratorio nelle mani di un sadico predatore d’anime. Ora, vi prego, non travisate il mio discorso. Mi rendo perfettamente conto della necessità di andare cauti quando si trattano questi argomenti, perché diviene molto facile urtare la sensibilità di chi vive queste esperienze sulla propria pelle e avrebbe qualcosina da dire a riguardo. Ma è altrettanto necessario, però, arrivare a comprendere che per capire cosa realmente accada durante le nostre notti è necessario avere il coraggio di andare oltre, evitando di semplificare. Gli elementi in gioco in un’esperienza come quella del rapimento alieno sono innumerevoli e richiedono da parte nostra la massima attenzione. Purtroppo pochi diedero importanza alle mie impressioni quando affermai che c’era qualcosa di affrettato nel trattare questo argomento attraverso valutazioni troppo deterministiche sulla sua natura, senza aver preso in considerazione tutti gli studi disponibili, primo fra tutti quello portato avanti dal dr. Rick Strassman. Spesso mi sono prodigato perfino con un certo affanno ad informare circa questo studio i diretti protagonisti italiani delle indagini sulle abduction, senza purtroppo ricevere grande interesse, se non addirittura nessuno.
Quale sarebbe dunque il pomo della discordia? È presto detto. Questo libro porta alla luce nel suo contesto generale un tema ben specifico e non privo di importanza: la dimetiltriptamina, una delle molecole psichedeliche più potenti esistenti in natura, è presente in molte piante – come ad esempio la Psychotria viridis, una delle due piante che costituiscono la bevanda sacra conosciuta come Ayahuasca – ma non solo. A determinate condizioni di carattere endocrino e a seconda del soggetto, durante la fase notturna è possibile rinvenire tracce di DMT nel fluido cerebrospinale di un essere umano per pochissimi minuti (poco meno di cinque), dopo che questa è stata sintetizzata qualche istante prima dalla ghiandola pineale situata al centro del nostro cervello. Avete capito bene: durante i sogni, e parlo di quelli più lucidi, vividi e coscienti, ossia in una profonda fase REM, siamo praticamente sotto l’effetto di una tra le sostanze psichedeliche più potenti al mondo. Per comprendere al meglio le ragioni per le quali ciò accade durante le nostre notti più “movimentate”, mediamente tra le 3 e le 4 del mattino, occorre spiegare che la sua sintesi avviene mediante l’assunzione quotidiana di un amminoacido essenziale, il triptofano, il quale è presente in quantità più o meno grande in tutti i cibi di uso comune, come ad esempio la carne bianca, il formaggio, frutti e semi, uova. Il triptofano interagisce con la serotonina (5-idrossitriptamina, 5-HT), e dall’unione di questa interazione vi è una sintesi maggiore di melatonina, la quale a sua volta, a determinate condizioni, muta in una molecola dalla forma assai più caratteristica, la pinolina, e dalla pinolina si passa alla DMT.
Ora, come afferma lo stesso Strassman nell’esposizione del suo lavoro, ciò può essere visto come una sfida alla realtà delle esperienze che si vivono durante i rapimenti alieni, perché immediatamente si potrebbe essere indotti a ritenere che chi vive strane esperienze notturne con questi “esseri” sia in realtà un poveraccio che dopo aver mangiato pesante si è fatto un brutto trip. Non è assolutamente così: una volta arrivati in fondo a questo libro ognuno di voi avrà la possibilità di constatarlo di persona. La DMT sembra piuttosto agire come una sorta di “chiavistello” attraverso una specifica interazione con la nostra biologia, mostrandosi in grado di aprire “porte” percettive della coscienza individuale e proiettarla verso altre dimensioni della psiche a noi ignote. Un altro dei passaggi chiave che mi ha condotto a ritenere il lavoro compiuto dal dr. Strassman più unico che raro è emerso leggendo alcune testimonianze riportate nei prossimi capitoli, nelle quali spicca chiaramente un dato tanto significativo quanto purtroppo a mio avviso sottostimato: in seguito alla somministrazione di una normale dose di dimetiltriptamina, iniettata per via endovenosa, svariati soggetti descrivono un rapporto che definiscono “amorevole” con un alieno gentile, che li abbraccia e dice di amarli come figli; loro si sentono benissimo in quello stato, e si trovano in perfetta sintonia con lui. Quando invece agli stessi soggetti venivano somministrate dosi di DMT maggiorate, quindi più cariche rispetto al loro range di sopportazione biochimica, lo stesso alieno diventava aggressivo nei loro confronti, generando tutto quell’insieme di esperienze traumatiche vissute dai soggetti durante un classico rapimento. Come poteva essere possibile, dunque, che l’alieno mostrasse una dicotomia così estrema, rispondendo addirittura emotivamente a una precisa intossicazione – seppur sotto controllo medico – del sistema nervoso del soggetto? È possibile dunque che vi siano persone che per chissà quali condizioni psicofisiche siano in grado di sintetizzare questa molecola in maggiori quantità rispetto ad altri, tanto da procurarsi delle piccole overdose notturne, al punto da scatenare un dramma interiore? Ma soprattutto, se è verosimile la possibilità che l’alieno possegga comportamenti differenti a seconda del nostro stato nervoso, è dunque parte di una realtà “esterna” a noi, oppure è una parte integrante e indissolubile della nostra psiche? Quando posi questa domanda al dr. Strassman in una delle svariate conversazioni intercorse via Skype, con tono sereno mi rispose: «Io ritengo, per l’esperienza concessami dallo studio che abbiamo intrapreso, che questi “esseri” siano fuori di noi, e allo stesso tempo potrebbero essere riflessi del nostro stato interiore. È difficile distinguere tra queste due alternative, ma è anche imperativo riuscirci per risolvere molti enigmi che ancora ci circondano».
Ed è sui riflessi di uno stato interiore che vorrei fermarmi e lasciarvi finalmente alla lettura, non prima però di aver lanciato a tutti una simpatica provocazione: la dmt è una molecola illegale inserita nella tabella i del testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e delle sostanze psicotrope, pertanto la sua assunzione è vietata per legge. Così, adesso che sapete che essa viene sintetizzata da ognuno di noi, ogni notte, in minori o maggiori quantità, citando un mio vecchio amico vi ricordo che «quando sogniamo siamo tutti fuorilegge perché la ghiandola pineale è un laboratorio di droghe illegali».
Buona lettura.

L’articolo che hai appena letto è la prefazione del libro DMT LA MOLECOLA DELLO SPIRITO di Rick Strassman, edito da Spazio Interiore nel 2019. Lo puoi acquistare QUI.