IL FLUSSO SENZA SFORZO
di Frederick Dodson
Pubblicato sul blog il 07/09/2024
La realtà assume una consistenza liquida o fluida, sento l’ambiente intorno a me come energia o vibrazione, il tempo rallenta, lo spazio si espande. Lo stato di flusso non è facile da descrivere perché, una volta entrato, scompari nel suo stesso fluire.
Dopo te lo ricordi vagamente come un momento magico, uno stato in cui tutto scorreva senza intoppi e sapevi in anticipo quello che sarebbe successo. Ma appena tentavi di spiegarlo, giustificarlo, controllarlo o esibirlo come un trofeo, scivolava via come acqua tra le dita.
Gli atleti di alto livello lo conoscono bene e ne hanno spesso parlato in pubblico.
Tutto rallenta. La palla sembra molto più grande e il tempo si dilata.
Ogni cosa è calcolata e tra le opzioni disponibili scegli sempre quella giusta».
John McEnroe
Tutto sembra scorrere al rallentatore e qualsiasi cosa fai è come se ti muovessi
in doppio o triplo anticipo rispetto a tutti gli altri».
Tony Parker
Sono come entrato in uno stato di flusso. Non pensi a cosa devi fare dopo.
Pensi solo a quello che hai davanti, un secondo alla volta».
Aron Ralston
In questo libro troverai delle “tecniche” per fare esperienza del flusso, anche se l’unico modo per entrarci davvero è lasciarsi alle spalle tutte le “tecniche” che ti fanno sentire in controllo.
Il flusso è prerogativa degli umili, di chi vive nel presente, di chi si focalizza senza aspettative, e non di coloro che vogliono padroneggiarlo o controllarlo. Arriva proprio al momento giusto. Per essere precisi, il flusso non “arriva”, né puoi “entrarci dentro”. Il flusso è sempre lì, come l’aria che respiri. Le tecniche servono solo a creare le condizioni per agevolarlo, non certo a causarlo direttamente.
L’esperienza del flusso non è solo raggiungere il rendimento ottimale o sentirsi appagati. E il motivo stesso per cui vale la pena vivere.
Ho deciso di scrivere un libro sul flusso perché tutto quello che avevo letto sull’argomento non mi aveva soddisfatto. I bestseller più conosciuti erano troppo mentali e complicati, l’esatto opposto del concetto di flusso. Dopo le prime pagine lasciavo perdere, tanto erano noiosi. Visto che conosco bene lo stato di flusso, ho deciso di scrivere un libro che aiuti il lettore a farne esperienza.
Qualsiasi cosa fai, stai tentando di raggiungere il flusso. Quando ti butti sul divano e guardi la partita, in realtà stai aspettando che gli atleti inizino a giocare in flusso. Certi tifosi aspettano pazientemente per ore che la loro squadra entri nella cosiddetta “zona”, o trance agonistica. Quando finalmente succede, il gioco diventa pura magia.
Anche ai concerti cerchiamo lo stato di flusso, in noi stessi e negli artisti sul palco. Adolescenti, adulti o nonni non fa differenza; tutti cercano il flusso. Sapendo che tutti cerchiamo la stessa cosa, forse potremmo guardarci l’un l’altro con maggiore benevolenza. Quando l’artista che si esibisce entra nel flusso, il pubblico in genere si allinea con la sua energia. Le vibrazioni positive sono contagiose.
Gli articoli che scrivo in un quarto d’ora di solito sono più apprezzati di quelli che mi tengono impegnato per settimane. Le canzoni che compongo in due ore ottengono maggiore successo di quelle a cui mi dedico per mesi. Quando un’opera è spontanea e ispirata nasce sempre dal flusso. Ciò non toglie che un lavoro coscienzioso, creato con dedizione e cura per il dettaglio sia ovviamente più apprezzabile di un prodotto fatto in fretta e male.
Ora iniziamo con gli esercizi. Per entrare nel flusso non hai bisogno di spiegazioni; l’importante è l’esperienza. Non saranno le mie parole a insegnarti, ma la pazienza, l’amore e la pratica.
Esercizio: non-mente
Per entrare in uno stato di non-mente, immagina di non essere nella tua casa, ma in uno spazio vuoto. Sei consapevolezza, ma non guardi le cose attraverso il sé che giudica, valuta, calcola e controlla. Sei pura consapevolezza, non una persona che si trova all’interno di una stanza. Rimani così finché non diventi puro non-io, non-mente. Rimani in questo stato di assenza, dal mentale e dall’io, per almeno cinque minuti.
Quando hai finito, rifletti:
- E se portassi questo stato di non-mente a un importante incontro di lavoro?
- E se diventassi pura consapevolezza anche in altri momenti? Ad esempio quando fai la spesa, giochi con i tuoi figli, guidi in mezzo al traffico, parli con qualcuno, fai l’amore, fai sport, cammini o scrivi un’e-mail?
Per avere coscienza del tutto nel medesimo istante devi abbandonare gli angusti meccanismi di identificazione dell’ego.
Serve un’attenzione più fluida, diffusa. In questo stato il tempo rallenta e lo spazio si espande. È una delle esperienze più belle della condizione umana. Per citare David Lynch:
«Amo ciò che riguarda l’infanzia perché quando si è bambini il mondo è così ricco
di mistero. Perfino una cosa semplice come un albero è inspiegabile.
Lo vedi da lontano e sembra piccolo, e invece man mano che ti avvicini pare che cresca;
da bambino non riesci ad afferrare le regole. Noi crediamo di capirle quando diventiamo adulti, ma ciò che sperimentiamo in realtà è un restringersi dell’immaginazione»

Tratto da “LO STATO DI FLUSSO”, di Frederick E. Dodson, edito da Spazio Interiore nel 2024. Lo puoi acquistare QUI.

