Figura chiave del Santo Daime, Padrino Sebastião Mota de Melo è stato uno dei grandi leader spirituali dell’Amazzonia contemporanea. Contadino analfabeta ma dotato di profonda saggezza, raccolse negli anni Sessanta l’eredità del fondatore Raimundo Irineu Serra e guidò l’espansione del movimento oltre la foresta, fino alle grandi città brasiliane e al mondo. Il libro ricostruisce la sua vita straordinaria: l’incontro con il Daime e Mestre Irineu, la nascita della comunità del Céu do Mapiá, il dialogo con i pellegrini del movimento hippie e l’apertura verso altre Piante di Potere, come la Santa Maria. Tra testimonianze, documenti e narrazione storica, emerge il ritratto intenso di un uomo semplice e visionario, capace di trasformare la propria fede in un’esperienza collettiva di spiritualità, ecologia e libertà interiore. Un testo di riferimento fondamentale per comprendere le radici e l’espansione del Santo Daime e il profilo di uno dei suoi protagonisti più influenti.
«Bisogna avere fermezza nella mente per servire Dio» diceva Padrino Sebastião. Niente dubbi, né paura. Un pensiero debole, pieno di vizi, è un corpo senza valore. Noi siamo un apparecchio, simile a una radio. È necessario sintonizzarsi per avere una trasmissione pulita e non rimanere in quel brusio interiore. Così in Terra come in Cielo, questa deve essere la nostra sintonia. Bisogna stare in Dio e continuare a trasmettere le sue vibrazioni. È necessario avere buone parole, non insultare e non maledire nessuno. Chi ha questa fermezza non inciampa in alcun ostacolo. «Dio ci concede sempre il perdono quando siamo sinceri e il nostro Mestre ci aspetta con il cuore puro per consegnarci i doni spirituali, perché bisogna meritarseli, fare la propria parte per poterli ricevere».


